Sunday, October 9, 2011

Suzuki "SV 1000 R" by MacGyver - Step 1

La special di cui vi parlo oggi nasce nel Sud Italia e non in qualche zona del settentrione o del Giappone. Aver conosciuto di persona il proprietario, nonchè esecutore materiale di questa bicilindrica - Mimmo Salamina di Bari (per gli amici "MacGyver") - mi permette di parlarvi dei lavori effettuati in modo più approfondito rispetto a quanto fatto fino ad ora con altre realizzazioni.

Le moto personalizzate si sa, sono sempre in corso d'opera, per cui dividerò in due step di preparazione le numerose modifiche che questa Suzuki, in tempi diversi, ha ricevuto. La moto, come le foto di questo primo post testimoniano, è nata nel garage di Mimmo ed è stata realizzata da lui in circa un anno.

La base di partenza è una Suzuki SV 1000 S del 2005 incidentata. Questo modello, poco apprezzato in Italia, era l'erede delle bicilindriche della serie TL di fine anni '90, "famiglia" di moto in cui Suzuki, purtroppo, non ha mai creduto in modo adeguato.

L'obiettivo del proprietario era creare una moto essenziale con cui divertirsi in pista, per cui tutto il lavoro è stato finalizzato al perseguimento di due linee guida: leggerezza e guidabilità.
Questa Suzuki, ribattezzata "SV 1000 R", balza subito all'occhio per il suo look da cafè racer. Anche la grafica è stata creata da Mimmo ed il numero 3, presente sulle tabelle portanumero laterali e su quella frontale, è un omaggio al campione Nascar Dale Earnhardt tragicamente scomparso nel 2001.

1° Step
La prima fase delle modifiche ha riguardato l'eliminazione delle sovrastrutture e il miglioramento della ciclistica. Il telaietto posteriore ed il relativo supporto serbatoio, interamente realizzati in alluminio, sono stati pensati per sostenere con due attacchi rapidi la sella di derivazione Monster, in seguito risagomata e rivestita in microfibra per una migliore presa.




Il forcellone è stato invece irrigidito: all'unità di serie, tramite saldatura al TIG, è stata accorpata la capriata di rinforzo di un forcellone Yamaha R6. Il monoammortizzatore posteriore è WP. La batteria ed il regolatore di tensione sono stati riposizionati sul lato sinistro del motore grazie ad un supporto realizzato sempre in alluminio.




L'avantreno è stato sostituito con quello di una Suzuki GSX-R 1000 K5 arricchito da pompa radiale Brembo e semimanubri. Le pedane sono state sostituite con delle unità arretrate Valtermoto.
Il motore ha subito solo l'eliminazione del sistema "PAIR" mentre lo scarico 2 in 1, nettamente più leggero dell'originale 2 in 2, è stato interamente realizzato in acciaio inox ed accoppiato ad un terminale Leovinci in carbonio.

Dopo due sessioni in pista, Mimmo ha deciso di rivitalizzare il twin Suzuki con una buona iniezione di potenza. Come? Seguendo la via più semplice: cercare su Internet un motore Suzuki TL 1000 R a suo tempo accreditato di ben 135 cv, circa 15 in più del motore SV.







Dopo una settimana, grazie ad eBay, il motore era nel suo garage...





[Continua]

Foto: Mimmo Salamina, Bikewalls e Google

Suzuki "SV 1000 R" by MacGyver - Step 2

2° Step
Nel momento di istallare il nuovo pompone Mimmo si è accorto dell'incompatibilità tra telaio SV e motore TL/R, quest'ultimo troppo lungo. Dopo un'attenta rilevazione di quote, ha deciso di fresare i supporti posteriori del carter motore, di realizzarne altri alla fresa e saldarli al TIG: un lavoro con non poche difficoltà.

Il bicilindrico della TL/R si differenziava da quello SV anche per l'aspirazione, il raffreddamento e l'elettronica: per il primo aspetto si è reso necessario il rifacimento parziale dell'airbox e la realizzazione di prese d'aria dinamiche posizionate sopra le tabelle portanumero.


Per quanto riguarda il raffreddamento, la SV 1000 riusciva a contenere i "bollori" con due radiatori: uno per l'acqua ed uno per l'olio. Con il più performante TL 1000 R invece, la Suzuki optò a suo tempo per uno scambiatore di calore in aggiunta ad un secondo radiatore dell'acqua. Mimmo ha modificato il radiatore dell'acqua originale SV, per abbinarlo al supplementare TL 1000 R.
L'impianto elettrico è stato invece ricablato per il riposizionamento dei componenti e alleggerito in funzione dell'uso prettamente "racing" a cui la moto è stata rivolta.

Inoltre, nel secondo step della SV 1000 R l'avantreno GSX-R 1000 K5 ha lasciato il posto ad una granitica forcella Marzocchi da 50 mm corredata di ammortizzatore di sterzo Matris, di pinze Brembo monoblocco e di dischi Braking wave.





Le piastre di sterzo provengono da una MV Brutale a cui sono stati fresati i supporti manubrio, sostituiti da risers resi regolabili in altezza con l'interposizione di distanziali. Nell'ultima configurazione, la moto è stata dotata di semimanubri.
Le ultime note di vanità per questo bombardone giapponese made in Puglia sono rappresentate dai parafanghi in carbonio prodotti per altre moto e poi risagomati da Mimmo.





Tutte le saldature al TIG sono state magistralmente eseguite da Pino Difino titolare della Tecnomoto di Noicattaro, senza le quali questa SV 1000 R non sarebbe potuta nascere.

Una moto costruita interamente in garage ma che si presenta con un alto livello di rifinitura in ogni particolare, realizzato con cura maniacale.

Congratulazioni per l'ottimo lavoro Mimmo!

Francè

Ringrazio in modo particolare Mimmo, Gianfranco per le splendide foto, e l'Autodromo del Levante














Foto: Toofastforyou

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