Wednesday, October 29, 2008

Photo #25 - Casey Stoner

La foto che voglio mostrarvi oggi, ritrae il fortissimo pilota australiano Casey Stoner in piena accelerazione in sella alla sua Ducati Desmosedici. Il fotografo ha immortalato l'istante in cui la ruota anteriore pela l'asfalto in una "posizione anomala". In questo scatto l'incredibile potenza del quattro cilindri italiano sembra, solo apparentemente, mettere in difficoltà il campione uscente della classe Motogp...

Francè


Foto: Mc News

Tuesday, October 28, 2008

Voxan Charade Racing 1000

Una delle più moto più affascinanti proposte dalla casa motociclistica francese Voxan, è sicuramente la racer denominata Charade. Questa bicilindrica, presentata al salone di Parigi del 2005 e disegnata da Sacha Lakic, non è molto conosciuta (anche dopo tre anni dalla sua prima apparizione) soprattutto per i problemi finanziari che hanno afflitto in questi ultimi anni la casa e che quindi non ha potuto pubblicizzarla a dovere.

La linea della moto è sicuramente il pezzo forte dato che trae ispirazione dalle moto da endurance anni '70. Purtroppo il filone delle "endurance racer" al momento non è molto considerato dai centri stile delle case, e a parte il prototipo Honda CB 1100 R di cui vi ho già parlato e la Suzuki GS 1200 SS uscita di produzione tempo fa e venduta nel solo Giappone, la Voxan è l'unica che propone questo genere di moto, peraltro a me molto gradito. L'unico appunto, riguardo lo stile della Charade, lo faccio al giro di collettori visibile dal lato sinistro, secondo me poco intonato alle linee della moto.

Il propulsore che equipaggia la Charade è, come per tutte le Voxan, un twin di 72° con quattro valvole per cilindro, e una cilindrata di 996 cc. Per la versione francese vengono rilevati 100 cv di potenza massima (massimo valore di potenza ammissibile per il codice stradale francese) a 8000 giri/min. L'elevata qualità di questa proposta risiede soprattutto nella componentistica adottata: impianto frenante Beringer (pinze, pompe, dischi e leve), ammortizzatore posteriore Bos, serbatoio in alluminio, scarichi Remus e cerchi Marchesini. In alcune foto, ci sono esemplari dotati di una splendida forcella a steli rovesciati Paioli.
La Voxan sul suo sito web esalta le doti ciclistiche della Charade e la scelta di proporla solo in versione monoposto probabilmente intende sottolineare maggiormente le caratteristiche corsaiole di questa bicilindrica.
Davvero molto azzeccata l'unica colorazione disponibile, basata sull'abbinamento dei colori grigio-rosso. Quest'ultimo colore è richiamato anche dalle particolari flangie dei dischi freno Beringer, utilizzati anche da diversi team nel campionato mondiale Endurance.

Il prezzo, stimato in 20.500 euro e davvero molto elevato, la rendono una moto non proprio alla portata di tutti. Un costo cosi alto lo trovo giustificato solo in parte soprattutto perchè, a parte le parti speciali di assoluto valore, la meccanica è praticamente comune alle altre moto presenti nel listino della casa francese. Il prezzo, insieme alla scarsa diffusione del marchio, è forse uno dei più grandi punti deboli della Charade, dato che attualmente di concorrenti dirette della Charade sul mercato non c'è proprio traccia. La possibilità di ritagliarsi una stretta cerchia di appassionati credo possa presentarsi solo qualora vengano meno questi aspetti molto importanti.

Sinceramente mi sarebbe piaciuto vedere la Charade con un bel paio di cerchi a raggi, in modo tale da esaltare l'aspetto da "old racer" della moto.

Francè













Foto: Mototribu e Arpem.com

Thursday, October 23, 2008

Marco Simoncelli World Champion 250cc 2008

Queste foto ritraggono Marco Simoncelli in sella alla sua Gilera RSA 250, con la quale domenica scorsa ha conquistato il suo primo campionato del mondo classe 250 sul circuito malese di Sepang.
Il nuovo campione della quarto di litro ha iniziato la stagione con una moto standard (denominata LE), e dopo gli eccellenti risultati conseguiti durante la prima parte di stagione, ha ricevuto la moto ufficiale (RSA). Non mi resta che augurare a questa nuova bandiera del motociclismo italiano, tanti altri titoli mondiali!

Congratulazioni Marco!

Francè







Foto: Motoblog

Tuesday, October 21, 2008

Laverda

Oberdan Bezzi non me ne vorrà, se i capolavori realizzati da lui oggi non li inserisco nella sezione consueta, ma in quella nuova denominata Laverda.
Questo marchio italiano, acquistato nel 2000 da Ivano Beggio (allora patron dell'Aprilia) può essere considerato un altro grande, grandissimo patrimonio della storia motociclistica italiana e internazionale. All'estero il marchio Laverda è venerato in maniera particolare e pensate che recentemente è stato addirittura aperto un museo dedicato alle moto arancioni (colore ufficiale Laverda) in Olanda.
Voglio partire dalle realizzazioni di Oberdan, perchè guardare al futuro mi sembra il modo migliore per "risvegliare" (o forse semplicemente sognare...) e ricordare un marchio da troppo tempo bistrattato dai proprietari (la gestione Aprilia a parte un prototipo con motore Rotax, ha usato il marchio per vendere orribili scooter e quad taiwanesi).
I disegni di Oberdan li ho voluti suddividere idealmente in 4 famiglie, in modo tale da identificare velocemente le antagoniste che queste moto ideali si troverebbero oggi sul mercato. Queste tavole le considero le migliori in assoluto soprattutto perchè, secondo me, trasmettono subito l'idea di moto "solide" e "maschie", caratteristica "presa in prestito" alle famose progenitrici quali SF, SFC, Jota ecc

In questa sezione, se supportato da foto presentabili, l'intenzione è di inserire moto che hanno rappresentato il marchio ma anche qualche proposta che mi capiterà di trovare in rete. Mi auguro ovviamente che queste realizzazioni possano giungere ai vertici Piaggio in modo tale da considerare l'eventualità di creare un motore esclusivo per questo marchio e creargli attorno una gamma di moto che colpiscano subito per essere italiane, sportive, affidabili e magari anche supportate dalla partecipazione al campionato Mondiale Endurance e Superbike. Vietati assolutamente in gamma scooter e varie proposte a tre e quattro ruote.

V6 Family
La Laverda, nel 1978 fece debuttare nel mondiale Endurance una innovativa motocicletta, spinta da un V6 longitudinale con trasmissione finale ad albero cardanico. La moto non venne ulteriormente sviluppata, ma l'immagine sportiva di questa moto è rimasta intatta.
Oggi, evitando la trasmissione cardanica e facendo diventare il V6 trasversale, si darebbe origine ad una famiglia di moto "elitaria" sia per la tecnica che per i numeri di produzione, limitati e rigorosamente accompagnati da certificato di proprietà. Una sportiva ed una naked con questo propulsore sono le tipologie di moto ideali per rispecchiare il carattere corsaiolo ed esclusivo del marchio. Concorrenti di queste due moto diventerebbero le MV Agusta, la Ducati Desmosedici RR, le Ghezzi & Brian e anche qualche special artigianale. Ah dimenticavo, inclusa nel prezzo anche la partecipazione in fabbrica all'assemblaggio della moto.

Laverda V6 Evo:


Laverda V6 Evo Naked:


In Line Three "Family"

Riprendendo il tema del 3 cilindri in linea introdotto con la "3 cilindri" 1000 del 1972, in questa "famiglia" partendo da una stessa base si potrebbero allestire una sportiva da far debuttare nell'Endurance e in Superbike, una naked "da sparo" per far concorrenza a Triumph Speed Triple, Benelli TNT, Honda CB 1000 R, ecc. e una sportiva stradale mezza carena. Ripescando il nome RGS per quest'ultima proposta, le ultime quattro foto rappresentano diverse possibili interpretazioni di questo modello.
Prezzi più contenuti rispetto alle V6 e inclusa nel pacchetto d'acquisto anche la possibilità di partecipare ad un trofeo monomarca, sul genere di quelli Triumph.
L'immagine di motociclette sportive e affidabili verrebbe supportata prevalentemente dalla presenza al mondiale Endurance (prioritario anche per l'immagine di affidabilità) e da quello Superbike.

Laverda Superbike 3 cylinders:


Laverda 1000 Endurance:


Laverda Naked 3 cylinders:


Laverda RGS 1000 3C #1:


Laverda RGS 1000 3C #2:


Laverda RGS 1000 3C #3:


Laverda RGS 1000 3C #4:


V2 "Family"
La gamma Laverda a tre cilindri potrebbe anche essere affiancata/sostituita da questa famiglia di moto, che nella prima variante potrebbe anche essere inserita nella famiglia Vintage che propongo più in basso. Abbandonato lo schema del bicilindrico in linea proprio dei modelli SF/SFC, questo nuovo V2 in una cilindrata di 1000 cc, inserito in una opportuna ciclistica modulare andrebbe ad equipaggiare una sportiva mezza carena (nella seconda e nella terza foto le due varianti) e magari anche una naked.

Laverda RGS 1000 2V #1:


Laverda RGS 1000 2V #2:


Laverda RGS 1000 2V #3:


Vintage "Family"
La SF3, equipaggiata con un tre cilindri in linea, andrebbe a colmare l'enorme buco lasciato da Triumph dopo la scomparsa della serie Thunderbird a carburatori. Una moto classica con ottime prestazioni per non annoiarsi mai alla guida. Con il ricco catalogo di accessori allestito, teoricamente la SF3, potrebbe anche trasformarsi nella dirt-track in basso...

Laverda SF3 1000:


Laverda SF3 1000 Dirt-Track:

Anche se probabilmente mi sono un pò discostato dal "principio guida" che ha portato Oberdan alla creazione di queste splendide moto (mi scuso con lui se la mia fantasia ha galoppato nel vero senso della parola), la gamma Laverda per gli anni a venire la vedrei cosi. Magari aggiungendo una maxi-enduro con il V2 o con il 3 in linea.
A voi la parola adesso!

Disegni: Laverda Mania

Monday, October 20, 2008

50000 visite !!!

Circa dieci mesi fa non pensavo certo di celebrare 50000 visite...Ringrazio tutti quanti Voi per la frequenza e l'assiduità con cui venite al Cafè. Colgo anche l'occasione per ringraziare una volta di più non solo tutti quelli che mi hanno scritto in privato per sapere cosa ne pensavano di questo spazio ma anche coloro che assiduamente, da "clienti fedeli", dicono la loro.
Grazie di cuore a tutti!

Francè

Sunday, October 19, 2008

MINI E: All-Electric Plug-In MINI Cooper with 204HP Revealed!


MINI E All Electric Plug-In(Updated) These are the first official photos of the MINI E, an all-electric version of the MINI Cooper that will make its first public appearance at the Los Angeles Auto Show in mid-November. What's so important about this MINI -aside from its technical specs- is that over the next year or so, BMW will produce around 500 units which will be leased to selected private and corporate customers in the U.S. states of California, New York and New Jersey, giving the Bavarian automaker the chance to evaluate the viability of a full-scale production EV. MINI said that it also considering the possibility of leasing the vehicle in Europe.
MINI E All Electric Plug-InThe MINI Es will be built at the firm's Oxford plant in the U.K. without engines and transmissions, then shipped to BMW's headquarters in Munich, Germany where they will be fitted with an electric powertrain. The electric motor is powered by a lithium-ion battery that has been placed in the position of the rear seat bench - yep, it's is a two-seater. 
The battery can be fully charged through a standard outlet in about eight hours. However, MINI will offer each buyer a wallbox with higher amperage that will be installed in the customer's garage enabling a full recharge in just 2 1/2 hours. The MINI E also features a brake regeneration system that transforms kinetic energy to electricity replenishing the battery. According to BMW Group officials, the lithium battery offers the MINI E a driving range of more than 240km or 150 miles.

MINI E All Electric Plug-InWeighing at 1,456 kg or 3,230 lbs, the MINI E is now lightweight champion. However, the electric motor compensates for the extra weight by producicng an impressive output of 204HP (150kW) and a peak torque of 220Nm which is good enough to accelerate the "electrifying MINI" from standstill to 100km/h (62mph) in 8,5 seconds. The vehicle's top speed is electronically limited to 152 km/h (95mph).

On the outside and apart from the absence of an exhaust pipe(s), the MINI E is distinguished by the bright yellow decals on the rooftop and a stylish logo depiciting an electric plug that makes its appearance on the hood, the roof, the fuel-cap which now hosts an electric socket, and on the rear door.

The two-tone grey-yellow color scheme is continued in the vehicle's interior. The only differences between the 'E' and its conventional siblings in the cabin is the battery level indicator behind the steering wheel that replaces the MINI's rev counter and the absence of the rear seat bench.

MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In
MINI E All Electric Plug-In

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