Wednesday, October 15, 2008

Talamo #22

"Ci sono vicoli. Intricati. Oscuri.
Forse con l'asfalto rovinato da milioni di ruote.
E passi frettolosi. Spaventati.
Ci sono vicoli bui che esplodono su vie modernissime.
Acciaio.
Giganteschi tubi metallici
che trasportano aria da
un cielo infuocato
giù, giù in un mondo misterioso dove non c'è luce.
Ma un buio senza fine.
Ci sono spazi immensi.
Cromature e tagli di sole violento.
Un calore immane copre questa città di ferro.
Un disperato, ordinato sistema di vita.
Che di vita si tratta.
Un rombo profondo sale da non so dove.
Come una voce. Come un terremoto. Come paura.
Sento un mondo incerto vibrare da distanze lontanissime.
Forse non c'è futuro qui giù.
Ma c'è qualcosa che non muore.
Un fiume d'olio denso attraversa in un attimo il cuore della città.
Avvolgendo il metallo e le sue grida.
C'è silenzio attorno adesso.
Quiete.
E benzina.
Scoppi sordi. Contenuti appena da mura generose.
Forse c'è follia. E ribellione.
Perso d'amore giro questa città di metallo.
Fuori dal tempo. Vecchia. Così bella.
Nel labirinto di tubi e cilindri e pazzia cerco un senso.
Vorrei vedere.
Capire.
Perchè ho trovato amore, una vita,
milioni di persone smarrite in questo motore.
Che pare una città.
Che senz'altro lo è.
Potrei uscirne. Ma non voglio."

Carlo Talamo

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