Dopo avervi parlato della storia della tricilindrica Suzuki GT 750 è arrivato il momento di presentarvi una splendida cafè racer che ho scovato in rete nel momento in cui cercavo foto presentabili della GT 750.
Questa realizzazione è equipaggiata con il tricilindrico Suzuki nella versione del 1978, ma della moto originaria non è rimasto praticamente nulla.
Questa realizzazione è equipaggiata con il tricilindrico Suzuki nella versione del 1978, ma della moto originaria non è rimasto praticamente nulla.
Il telaio è una struttura realizzata ad hoc per il motore Suzuki, a cui è stato accoppiato un forcellone (cromato per l'occasione) proveniente da un'altra maxi Suzuki: la GSX-R 1000 del 2005. Dalla sportiva a quattro tempi di Hammamatsu proviene anche il codone, la forcella, le pinze dei freni, la pompa freno radiale e i comandi alloggiati sui semimanubri.
Altre chicche che contribuiscono a rendere questa cafè racer una moto davvero molto curata sono i cerchi in carbonio prodotti dalla BST (presenti solo nella prima foto), i freni a disco wave della Braking, e anche la splendida fattura delle piastre della forcella, realizzate, probabilmente, appositamente per il nuovo telaio.
Volevo farvi notare i nuovi silenziatori - molto simili nella forma e nelle dimensioni a quelli della racer Suzuki RGV 500 - e il serbatoio in alluminio, alloggiato sotto la sella e probabilmente ospitante l'olio da inviare al miscelatore (la GT 750 originariamente era dotata di lubrificazione separata).
L'elegante colorazione, inoltre, mette in risalto le splendide forme e la cura esecutiva del telaio in tubi. La strumentazione non ha subito modifiche, ma è stata alloggiata in una calandra cromata. Nuovo è anche il faro anteriore.
L'elegante colorazione, inoltre, mette in risalto le splendide forme e la cura esecutiva del telaio in tubi. La strumentazione non ha subito modifiche, ma è stata alloggiata in una calandra cromata. Nuovo è anche il faro anteriore.
Non sono in grado di stabilire se il motore ha subito modifiche, ma sono presenti filtri aria "a fungo" sui carburatori e la conformazione delle espansioni di scarico è diversa rispetto al modello originario.
Questa Suzuki è l'ennesima dimostrazione di come, partendo da moto piuttosto datate, si possano plasmare motociclette, secondo me, davvero notevoli e ciclisticamente attualissime. In questo caso non penso sia stato economico realizzare il tutto, ma il risultato è incredibilmente degno di nota.
Davvero complimenti al creatore! Pensate questa moto con una bella livrea tributo a Barry Sheene!
Francè
PS: osservate il logo "Jack Daniels" sul carter!







Foto: Bikepics
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