Dal 1976 al 1980 la partecipazione della Honda al campionato Endurance (destinato a diventare "mondiale" dal 1980) fu molto ricca di successi. In quegli anni l'endurance non era popolare come il campionato del mondo, sia per il numero di eventi- molto ridotto per le gare di durata - e sia perchè la "FIM Coupe d'Endurance" si disputava esclusivamente in Europa.
I regolamenti tecnici che si dovevano rispettare per accedere a questa competizione erano abbastanza vaghi, e le moto, seppur molto raffinate, derivavano prevalentemente da modelli in produzione, al contrario dei prototipi che correvano nei GP.
I regolamenti tecnici che si dovevano rispettare per accedere a questa competizione erano abbastanza vaghi, e le moto, seppur molto raffinate, derivavano prevalentemente da modelli in produzione, al contrario dei prototipi che correvano nei GP.
La mancanza di regolamenti chiari consentì la sperimentazione di nuove soluzioni tecniche che successivamente approdarono sulle moto di serie. Questa possibilità venne colta soprattutto dalla Honda che utilizzò spesso questo campionato come "banco prova" per testare componenti di ogni tipo (telai, sospensioni, e anche i famosi cerchi "Comstar") soprattutto per le moto destinate alla futura produzione in serie.
La star indiscussa delle gare di endurance di quel periodo fu la Honda RCB 1000 che si aggiudicò la FIM Coupe d'Endurance ininterrottamente dal 1976 al 1979. La RCB, negli anni in cui corse, conobbe un vero e proprio sviluppo che portò sia ad un incremento della cilindrata e sia ad un aumento delle prestazioni coniugate all'indispensabile affidabilità che questo tipo di gare richiedevano.
Dal 1980 i regolamenti vennero modificati e questa competizione di durata divenne a tutti gli effetti internazionale. Venne scelta una formula di suddivisione in classi che prevedeva due categorie: una riservata esclusivamente ai prototipi ed un'altra dedicata unicamente alle moto di produzione con cilindrata compresa tra 600 e 1000 cc. Anche i regolamenti divennero più chiari: i propulsori dovevano rimanere molto vicini a quelli della produzione e le modifiche ammesse divennero molto più ristrette.
Era consentito un aumento della cilindrata, ma basamento e cambio (con al massimo sei rapporti) dovevano rimanere di serie, cosi come i carburatori. Non erano inoltre ammesse modifiche ai materiali del corpo cilindri e della testa e non potevano essere cambiati i valori della corsa dei pistoni.
I serbatoi potevano contenere al massimo 24 litri di carburante comunemente in vendita.
Era consentito un aumento della cilindrata, ma basamento e cambio (con al massimo sei rapporti) dovevano rimanere di serie, cosi come i carburatori. Non erano inoltre ammesse modifiche ai materiali del corpo cilindri e della testa e non potevano essere cambiati i valori della corsa dei pistoni.
I serbatoi potevano contenere al massimo 24 litri di carburante comunemente in vendita.
L' RCB non era in grado di rispettare queste nuove norme tecniche e la casa giapponese decise di sostituirla con una nuova racer, denominata RS 1000.
Le Honda schierate al mondiale Endurance del 1980 godevano di una parentela molto curiosa: la bellissima stradale CB 900F di quegli anni venne sviluppata proprio con le esperienze maturate con la RCB, e ora la nuova RS derivava proprio dalla CB 900F!
La RS 1000 si aggiudicò l'iride nel 1980, perdendolo l'anno successivo. I nuovi regolamenti (basati sulle regole del campionato TT F1) frenarono drasticamente la voglia di sperimentare della Honda e furono la causa principale del progressivo abbandono della casa dell'ala dorata, in forma ufficiale, da questo tipo di corse.
Honda RS 1000 Factory Bike 1979Le Honda schierate al mondiale Endurance del 1980 godevano di una parentela molto curiosa: la bellissima stradale CB 900F di quegli anni venne sviluppata proprio con le esperienze maturate con la RCB, e ora la nuova RS derivava proprio dalla CB 900F!
La RS 1000 si aggiudicò l'iride nel 1980, perdendolo l'anno successivo. I nuovi regolamenti (basati sulle regole del campionato TT F1) frenarono drasticamente la voglia di sperimentare della Honda e furono la causa principale del progressivo abbandono della casa dell'ala dorata, in forma ufficiale, da questo tipo di corse.
Le immagini che potete osservare in basso ritraggono una splendida RS 1000 che ho scovato sul sito classic-motorbikes.com.
La piccola scheda informativa che descrive la moto le attribuisce come "anno di nascita" il 1979, ma dalle molte ricerche che ho effettuato, mi risulta che il primo anno di corse della RS sia il successivo. E' probabile che la data si riferisca all'anno di costruzione effettivo della moto. Nel caso in cui avrò notizie certe modificherò il contenuto del post.
La piccola scheda informativa che descrive la moto le attribuisce come "anno di nascita" il 1979, ma dalle molte ricerche che ho effettuato, mi risulta che il primo anno di corse della RS sia il successivo. E' probabile che la data si riferisca all'anno di costruzione effettivo della moto. Nel caso in cui avrò notizie certe modificherò il contenuto del post.
Splendida nel classico tricolore Honda, su questa racer è possibile notare diversi particolari degni di nota come la spartana strumentazione con il solo contagiri (con il minimo a 4000 giri/min!!), lo splendido scarico verniciato di nero con in evidenza il raccordo 4 in 1, i doppi ammortizzatori posteriori e il telaio in tubi, la frizione a secco ed il raffreddamento ad aria ed olio del quattro cilindri, i quattro carburatori Keihin da 32 mm, i dischi Nissin "pieni", l'esile dimensione degli pneumatici, i cerchi "Comstar", e soprattutto l'incredibile look che solo le moto da endurance anni '70-'80 possono vantare.
Il quattro cilindri della RS 1000 aveva un rapporto di compressione di 10,5:1 ed era in grado di sprigionare circa 135 cv a 10.000 giri/min.
Il quattro cilindri della RS 1000 aveva un rapporto di compressione di 10,5:1 ed era in grado di sprigionare circa 135 cv a 10.000 giri/min.
Semplicemente meravigliosa.
Francè















Foto: Classic-Motorbikes
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